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Lo Psicodramma serve a dialogare con se stessi.

Possiamo rivedere il nostro ruolo in una relazione. Possiamo esplorare un complesso emotivo (il senso di inferiorità, una paura …), dividendolo in parti e cercando di capire come funzionano, e che cosa esattamente sfugge alla nostra consapevolezza. Possiamo mettere in scena i personaggi dei sogni o la storia della nostra famiglia per catturare gli elementi che ci mancano, esprimendo, sia verbalmente che con la forza dell’azione, i nodi della nostra esistenza, rivivendoli e ridefinendoli creativamente.

Lo psicodramma consente spesso di dire finalmente le parole mai dette, di trovare il coraggio che mai si è potuto esprimere, di completare un gesto a lungo pensato o covato e che mai si è potuto esternare.

Lo Psicodramma è “una ricerca della verità, propria e altrui, all’interno di un gruppo di esseri umani, che discutono liberamente dei loro problemi, li condividono, li interpretano e li rimettono in discussione, e si guardano mentre fanno tutto ciò, prendendo le distanze dal loro abituale modo di essere” (Anne Ancelin Schützenberger, Le psychodrame).

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